“Un giorno esisterà la donna…”

GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

25 NOVEMBRE

Non so quando i mostri delle fiabe e dei racconti siano diventati realtà. Non pensavo potesse succedere,
eppure, quel pomeriggio erano lì. Ricordo quando mio padre mi raccontava le storie prima di dormire, i
mostri venivano sempre sconfitti da un eroe. Ma per me non ci fu nessun eroe.
Non avrei mai pensato potesse succedermi una cosa simile. Ma secondo me, nessuno lo pensa. Succede
così, da un momento all’altro. All’inzio pensi che siano cose che capitano solo nei film o che siano
lontanissime da te. Anche io, credevo fosse così, poi però accadde quel che accadde. È successo a
tantissime donne e ragazze prima di me e sta succedendo ancora.
A pensarci bene però, io un eroe ce lo ho avuto. Un’ eroina. La mia eroina è stata Tina Lagostena Bassi.
Lei si è battuta per me, facendo quel che poteva, perché ha detto cose importantissime, che tutti sapevano
ma che non dicevano. Lei ha sempre avuto a che fare con casi come i miei e questo è molto triste, perché
per quanto lei abbia lottato, la violenza contro le donne accade ancora. Per questo dobbiamo lottare tutti contro il male.
Quando un ladro ruba dei gioielli, non ci sono scuse, lo ha fatto, va in prigione. Ma quando una donna subisce una violenza, si cercano sempre delle scuse per i mostri. Gli avvocati, i maschi hanno difeso i
mostri che mi avevano presa. Hanno dato la colpa a me, a me e a centinaia di donne. Facendo questo ci
hanno trattato come fossimo oggetti, come dei gioielli rubati. Quei mostri, hanno rubato qualcosa in me.
Più che rubato, rotto. E me lo porterò sempre dietro. Le persone, ascoltando Lagostena, erano stufi di
ascoltare, l’ho visto nei loro occhi. Forse perché erano abituati a certe cose, a certe situazioni. Come se
quello che è successo a me fosse una cosa quotidiana.
Ho capito che qualunque cosa provassi a fare, loro provavano a infangarmi per mettermi in cattiva luce,
per giustificare le azioni fatte. Nonostante mi servissero soldi, nonostante mi servisse lavoro, non accettai
i soldi di quei mostri. Due milioni di lire, non avevo mai avuto la possibilità di avere una cifra così
grande ma non potevo lasciare che tutto venisse insabbiato così. Mi avrebbero potuto offrire cifre
inimmagginabili ma io le avrei rifiutate ugualmente. Mi chiedo quante donne lo avrebbero fatto,
pochissime. Per paura forse o per bisogno di soldi avrebbero accettato. Io sapevo a cosa andavo incontro:
sguardi annoiati, offese e pregiudizi per coprire l’incopribile. Ma non mi importò. Così Lagostena, fu la
mia eroina. Non posso fare altro che ringraziarla per questo, il suo discorso mi colpì al cuore, e spero che
abbia colpito molte altre donne e uomini.
Scrivo questo a tutte le donne per farle andare avanti, per dargli coraggio quando serve. Per non
permettere a un commento, a un giudizio, ad un pregiudizio o ad un abuso di fermare vite preziose. Per
dare a tutte la forza di agire. Sono certa che qualcosa, qualcosa di grande sia scattato grazie all’arringa
finale di Lagostena, come per esempio il documentario sulla mia storia, fatto da sei giovani donne che
hanno avuto il coraggio di farsi avanti. Sono certa che abbia fatto nascere qualcosa in chi lo ha visto, spero
coraggio, forza, voglio che le persone si battino per questo. Per ogni volta che i mostri delle storie
diventeranno realtà, non siete sole. Viola Cipriani IIIB

“Secondo me la violenza sulle donne è una cosa molto grave che nessuno dovrebbe mettere in atto, che senso ha fare del male, non solo alle ragazze, ma alle persone in generale, la violenza non risolve i problemi di nessuno, li peggiora soltanto, e poi perché prendersela con qualcuno più debole. Certe volte gli uomini ragionano proprio in modo strano”. Sofia Paglioni IIIB

Shalini Hossain ID
Rachele Facchi ID

“Il filmato che ci ha fatto vedere il prof sul processo di Fiorella mi ha colpito molto: la
ragazza nel 1979 è stata violentata da ben quattro ragazzi, è una cosa assurda.
Riguardando il processo, mentre l’avvocatessa parlava, molti uomini come poliziotti
o altri avvocati avevano le facce annoiate, come se non gliene fregasse niente, è una
cosa non umana. L’avvocatessa è brava perché non parla solo del caso Fiorella, lei
vuole GIUSTIZIA, solo questo, lo vuole per tutte le donne che non vengono trattate
come persone normali, ma vengono tante volte maltrattate e sfruttate. Alcuni usano
scuse del tipo ‘’se l’è cercata perché aveva la gonna corta’’. Non vuol dire niente, la
donna deve vestirsi come vuole. Le donne sono libere.
Vorrei fare due paragoni: il primo con la ragazza Giulia, uccisa dal fidanzato, questo
perché non accettava il fatto che si erano lasciati. Penso che non siano le donne a
doversi adattare a certe cose, ma devono essere i genitori a educare bene i loro figli.
Il secondo paragone è quello della ragazza con il Cappuccio Rosso Ayase Deniz: è come se fosse
nell’anima di ogni donna, ha lottato per i propri diritti e purtroppo è stata uccisa”. Simone Margarito IIIB

Classe IA
Giada Grieco – Claudia Palombi ID

“…Sembra quasi che questa giornata invece di sensibilizzare l’argomento aiuti a
fare l’ esatto contrario.
Secondo me oggi nel 2023 non si può ancora sentire parlare di violenza sulle
donne perché dovrebbe essere scontato che le donne non sono oggetti e per
questo non sono nemmeno di proprietà di nessuno.
Un episodio di violenza sulle donne si è manifestato a Latina poco tempo fa in
cui una donna ha denunciato degli uomini che hanno maltrattato una donna.
Questa donna era povera, lavorava in nero, a volte veniva anche sfruttata e il
suo stipendio erano quasi pari a zero. Gli uomini per cui lavorava erano a conoscenza della sua situazione
economica e quindi gli offrono tantissimi soldi per metterla a tacere.
Questa donna anche se aveva bisogno di soldi rifiuta l’offerta andando a
denunciarli. L’avvocatessa che la accompagna al tribunale fa un discorso per me molto
bello sui diritti delle donne.
Questo processo fa svegliare le donne facendogli capire che anche loro hanno
dei diritti che vanno rispettati.
In tribunale l’avvocatessa fa giustizia per tutte le donne del mondo e non solo
per la ragazza in questione.
Dice anche una cosa bellissima che non so quanti altri avvocati avrebbero
fatto ossia con i soldi che avrebbe guadagnato avrebbe aperto un centro per le
donne che subivano violenza.
Una cosa che mi ha colpito in negativo però è che mentre l’avvocatessa fa un
discorso bellissimo tutti gli uomini che sono lì sono annoiati.
Io penso che non si può essere indifferenti o addirittura annoiati a un discorso
che riguarda temi così importanti .
Questo è successo oltre al fatto che non ci sono emozioni dentro queste
persone anche perché a quel tempo la pena che si subiva dopo eventi di
questo tipo era piccola perché la violenza sulle donne era considerata una
cosa normale.
Secondo me non è giusto che si facciano differenze tra uomini e donne perché
entrambi hanno il diritto di essere rispettati e questa è la cosa più importante.
Spero che da domani non si senta più parlare di eventi di violenza sulle donne.” Nicolò Carbone IIIB

Camila Ferrari ID

Se dovessi fare un elenco di tutte le donne che sono vittime di violenza, non finirei più di scrivere, e
ciò è tragico, perché nel 2023 non si può accettare che nel mondo ci siano ancora delle bestie,
perché questi non sono uomini, ne animali, ma bestie, che fanno del male alla propria moglie, alla
propria compagna o alle proprie figlie. Non è possibile vivere in questo modo nel mondo, e per chi
violenta le donne, che sia violenza sessuale o violenza psicologica, non ci sono difese, perché il
dolore che prova una donna non è meno importante del dolore che prova un uomo, entrambi
soffriamo allo stesso modo. Facendo riferimento al processo del ’79, con l’avvocatessa Tina
Lagostena Bassi, le donne come Fiorella hanno avuto un po’ più di giustizia, e gli avvocati che
difendono i violentatori dovrebbero solo vergognarsi di ciò che fanno perché difendere delle bestie
del genere non è razionale. Chi violenta dovrebbe pensare alle donne che gli sono attorno, le più
care, come madri, compagne o figlie perché ciò che loro fanno si potrebbe ripetere anche su di loro.
Pochi giorni fa abbiamo assistito ad un altro femminicidio ma nel mondo ci sono altre donne che
stanno soffrendo perché il proprio ragazzo le sfrutta e le violenta, e dicono che è per amore… ma
l’amore non fa male, anzi, dovrebbe rendere felici le persone, dovrebbe farle sentire meglio, farle
andare a letto con il pensiero di qualcuno che le ama. Invece ad oggi queste cose non si sentono più
in televisione, sentiamo solo omicidi su omicidi, forse per gelosia o per altre cause assurde. Nel
mondo uomini e donne non si dovrebbero uccidere tra loro, dovrebbero amarsi e soprattutto
rispettarsi, perché le donne non valgono di meno, ma valgono come noi uomini. Spero che nel
mondo, un giorno, qualcosa cambierà e arriveremo ad un punto in cui tutto ciò, il sentire parlare di
violenze su violenze, non accadrà più e potremmo vivere in pace gli uni con gli altri. Dario Duta IIIB

Mattia Badiglio ID
Classe IIID

La donna non è un oggetto. Non è un gioco. E’ un essere umano proprio come gli uomini e perché allora non viene rispettata? Perché ancora oggi subisce violenze? Perché siamo considerate inferiori, anche se uguali a voi.
A voi che uccidete e maltrattate donne, vi pongo una domanda,e se quella donna a cui causate il dolore fosse vostra madre? Vostra sorella o qualunque vostra famigliare, come vi sentireste? Male vero?!? E come vi sentite quando lo fate su altre donne? Potenti? Cosa cambia tra una donna che conoscete poco o che non conoscete da una vostra famigliare? Nulla, ma lo fate per il vostro piacere e per il vostro divertimento.
Vi pongo un’ultima domanda, quando fate questi atti secondo voi come si sentirebbe vostra madre? Si dirà ma come ha educato suo figlio e voi starete lì a pentirvi in carcere.
Con ciò ricordo Giulia e tutte le altre vittime di femminicidio, e spero che tutti gli uomini un giorno riusciranno a capire, grazie. Angelica Garofoli IIIB

Alice Liparoti ID
Raffaele Foki 1D
Aurora Cerchietti ID
Viola Ballacci 1D
Francesco Piredda ID
Bechir Mahmud ID