IL GIORNO DEL RICORDO

10 febbraio 2020

LE FOIBE

Ero ancora vivo.
Si, ero ancora vivo
Quando venni scaraventato con tutta la violenza del mondo
Dentro quelle fosse.
Lo percepivo,
Erano arrabbiati con me,
Si leggeva negli occhi
Mi domando perché tanta rabbia,
Domanda eterna nella mia mente,
Mentre contavo i tramonti e le le albe.
La vita mi lasciò,
Andai via
Insieme ad un tramonto.                                                  ELEONORA CASSATA IIID

 

Maledetta guerra

hai portato

Solo carestie e cadaveri

Campi di concentramento, 

Foibe piene  di corpi vivi o morti

Criminali con cuori di pietra

Pieni di odio 

Verso delle persone innocenti 

Colpevoli di essere italiani 

Bambini, donne, uomini accusati

Legati con fili di ferro

Cadevano nell’oscurità 

Abbandonando questa terra

Il cielo si è chiuso sopra di loro

Si è spenta la speranza

Li hanno fatti sentire inutili

Uomini senza futuro

Mi chiedo quale colpa

Quelle persone spinte nelle foibe

Che desideravano vivere

Ma il destino li ha condannati 

Oggi nel Giorno del Ricordo 

Con il cuore pieno di dolore

Una lacrima amara riga il nostro viso

E bagna tutte le foibe                                                         SOFIA NEAMTU   IIID

Contributo classi V Scuola Primaria

Istria, Slovenia, Croazia, Dalmazia,

1700, 1700 foibe, 1700 luoghi di morte,

Lì senza sapere il perché, io con altri dieci…

…tutti e dieci legati da un fil di ferro,

Tutti e dieci con 1700 paure,

Poi un solo colpo e una spinta ci portano all’indietro.

Un salto verso la nostra fine,

Che pian piano, secondo dopo secondo,

Si avvicina: è lì.

Dopo esattamente dieci secondi, la fine;

Eravamo lì sul fondo con il sangue che ci bagnava i capelli,

Eravamo sul fondo senza aver fatto niente.

Tante foibe, tante emozioni, tante paure,

Tutto in poco tempo

Tante vite non vissute

Luca Cristino IIID

 

 

 

 

Contributo della classe 3 E Scuola Secondaria di I Grado

                                                                                                                       

Non ero immune da ogni colpa,

Niente avevo fatto ai cuori di ghiaccio.

Eppure guardavano cadere corpo dopo corpo

Con occhi spenti e un mezzo sorriso.

Un eco di dolore

Un tonfo dentro la foiba,

Il vuoto e la sorte che ci imposero.

Fu questo il destino di 10.000 Italiani,

Ora nel cielo viaggiano,

Io sono qui con loro che faccio svolazzare all’infinito il mio aquilone rosso

Sangue versato per la patria.

Il ricordo ancora brucia,

Ma tu ricorda,

Racconta per far sì

Che non sia questa la sorte di future generazioni

FRANCESCA MACALUSO IIID

 

Intervento del DS Prof.ssa L. Cotesta e del Sindaco dott. M. Barbet

 

Se solo ci fosse stata….
Se solo ci fosse stata luce,
In queste foibe.
Se solo ci fosse stata speranza
E modo di uscirne vivo
Ora
Non sarei nel cielo.
Se solo ci fosse stata giustizia
E nella Storia
Non fossero state prese
Le decisioni sbagliate…
Ora sarei la felice,
A vivere la mia vita.                Preda Diana 3D                                                                                                                                                                        

 

Letture alunni Scuola Secondaria di I grado

L’ULTIMO VIAGGIO

Piangevano,

Le persone piangevano,

Nel mezzo

Del loro ultimo viaggio.

Urlavano,

Le persone urlavano,

Trattate come bestie

Legate con fil di ferro.

Silenzio,

Solo silenzio,

Un silenzioso dolore

Che li ha accompagnati

Nella loro ultima dimora. Federico Tornese III  D

Foiba

Un filo d’acciaio taglia l’anima che grida pietà, sul ciglio della morte.  Foiba parola che sgretola la vita. Foiba parola che inchioda alla croce, senza respiro, senza assoluzione. Mani e piedi legati dall’odio e poi giù, nel buio mentre la tua vita sfracella tra le pareti nere di pietà. Uomini, donne , padri, madri  violentati dalla follia  della morte, dalla pazzia dell’ideologia. Nella nebbia del tempo quando tra le dune di pietra del Carso domina la notte, mi pare di sentire le voci, i canti e i silenzi di  quegli  uomini che caddero nel ventre buio  della terra rinascendo per sempre nella luce.        III A

FOIBE

Carsici baratri profondi e scuri

Custodi involontari

Di abominevoli vergogne

E di voluti silenzi decennali

Di rei conoscitor d’infamie

Da cancellar da la memoria

Or luce è fatta

Sui martiri negati

Vittime di infima sorta

Colpevoli innocenti

Negletti della storia

Come immondizia gettati

A morir vivi

In fondo al pozzo ammucchiati

Da ideali puzzolenti

Come lor carne putrefatta,

qual è la differenza, deh!

Se mai sapete,

                      tra un pozzo…e un forno?!     IIIA

Contributo Scuola dell’Infanzia

“E, nonostante l’odio, vedo la libertà nei fiori liberi nei prati, nelle nuvole libere nel cielo e nell’amore libero nei cuori”

Giulia Ferreri, 3C

Contributo classe 3 B Scuola Secondaria I Grado
Tante voci dalla terra ci dicono: “Quanto è bello essere liberi, come un falco che vola sulle ali del mondo”

Chiara Golia, 3C

Dal profondo della foiba, sento una voce che sussurra: “Vorrei essere una rondine, volare in libertà. Essere me stessa, senza aver paura di niente”

Dayana Prada, 3C

È stato detto che la libertà è come l’aria: Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.” Robert Mihai, 3C

Contributo classi Seconde Scuola Primaria
“La vita senza libertà è come un corpo senza lo spirito”        Khalil Gibran

Dhaina Romano, 3C

Contributo Scuola dell’Infanzia

“Il segreto della libertà, nel Giorno del ricordo, è la gioia di vivere; il segreto della libertà è l’essere stati così coraggiosi”

Roberto Balice, 3C