F. Guccini, ODYSSEUS di Lorenzo Franzò IIB

“Bisogna che lo affermi fortemente che di certo, non apparteneva al mare. Anche se i Dei dell’Olimpo e Umana gente che mi sospinsero un giorno a navigare a guardare un’isola petrosa sopra ogni collina c’erano l’Idealmente. Il mio cuore al sommo di ogni cosa c’era l’anima mia contadina Un’isola d’aratro e di frumento senza le vele e senza pescatori Il sudore e la terra erano argento il vino e l’olio erano i miei ori. Ma se tu guardi un monte che è di faccia senti che ti sospinge un altro monte Un’isola col mare che l’abbraccia ti chiama un’altra isola di fronte E diedi un volto alle mie chimere le navi costruì di forma ardita Concavi navi dalle vele nere e nel mare cambiò quella mia vita E il mare trascurato travolse seppi che il mio futuro era sul mare Con un dubbio però che non si sciolse senza futuro…era il mio navigare Ma nel futuro trame di passato si uniscono a brandelli di presente ti esalta l’acqua e al gusto del salato Brucia la mente e da ogni viaggio reinventarsi un mito ad ogni incontro ridisegnare il mondo E perdersi nel gusto del proibito sempre più in fondo E andare in giorni e fuggendo si muore e la mia morte, sento vicino La vita del mare segna false rotte, ingannevole in mare ed ogni tracciato Solo leggende perse nella notte perenne di chi un giorno mi ha cantato.”

Il brano di Francesco Guccini raffigura un personaggio molto importante dell’Epica Classica ovvero, Odisseo. Questa canzone è “un insieme di libri” ovvero ci sono citazioni che raffigurano l’Odissea e l’Inferno di Dante Alighieri.Francesco Guccini è stato molto bravo a costruire la figura di Odisseo, non citando molto l’avventura, ma far risaltare il lungo viaggio che parte  dalla Guerra di Troia fino alla Maga Circe, Nausicaa….L’autore, penso, che a differenza dell’Odissea sembra che alle avventure vanno incontro a lui, il viaggio viene incontro a lui e lo cita nel verso “che certo non apparteneva al mare”. Non so se voluto ma, in alcune parti del brano ci sono delle metafore melodiche che non si trovano in tutte le canzoni : come “ la vita nel mare segna false rotte”. Guccini in questa canzone non fa altro che risaltare l’uomo moderno che è Odisseo e risalta che per quanto è curioso sembra che il viaggio venga incontro a lui invece che al contrario. E risalta che lui non è come un guerriero a cui prevale l’istinto che l’intelligenza, ma un uomo maturo che risolve tutto senza combattere. Anche se un po’ troppo melodica, questa canzone ha il potere di farti sentire sereno e farti capire con parole “scolastiche” il vero significato della vita e della stessa canzone. La cosa più bella e che mi ha colpito di più, di questa canzone è quando cita “ l’anima contadina” e spiega che Odisseo essendo un eroe era una normalissima persona che non aveva nessuna armatura dorata, nessun potere ma aveva il dono di essere curioso come un ragazzo e di essere fortemente astuto.