“PER GLI OCCHI CHE FURONO CHIUSI ALLA LUCE”

25 APRILE 1945 – 25 APRILE 2020

L’Italia, il gran bel paese. Italia, il paese della Cultura, dei grandi poeti, scultori e pittori. Italia, il paese del mare e delle montagne. Italia, il paese del buon cibo e del buon vino. Italia, il paese della gente bella, aperta, generosa ed altruista. L’Italia è tutto questo e forse anche di più se guardiamo la storia di questa bella nazione. Non dobbiamo dimenticare il sacrificio di migliaia di persone che hanno perso la vita per la libertà e per i loro ideali. Uomini e donne, insieme ai militari, agli anti fascisti hanno lottato fianco a fianco per la libertà, uniti in un unico pensiero, quello di salvare il loro paese dall’occupazione nazista/fascista; hanno lasciato le loro famiglie e le loro case senza sapere se un giorno sarebbero tornati. Sono stati mesi di disperazione, di speranza e di paura ma alla fine di tutto ciò l’Italia sarebbe rinata. In questa guerra di liberazione (settembre 1943-aprile 1945) sono stati coinvolti un alto numero di patrioti. Chiamati all’inzio “banditi” dai nazisti diventeranno piano piano “partigiani” e volontari per la libertà. Non tutti erano militari per cui non era un esercito ben organizzato ma gruppi di persone che conoscevano bene il territorio. In questa loro battaglia non erano mai soli ma aiutati dalla popolazione che a volte forniva posti dove nascondersi. In questa guerra non hanno combattuto solo gli uomini ma anche le donne che hanno dato il loro supporto: sia in campo vicino ai figli ed ai mariti sia a casa aiutando i partigiani con qualcosa da mangiare o con degli abiti puliti. Tra i partigiani c’erano persone di diverso orientamento politico ma unite tutte dallo stesso desiderio: eliminare il nemico, la dittatura e tornare ad essere liberi. Nell’estate del 1944 Roma e il sud del paese diventano zone libere come anche altri territori della Liguria, Piemonte, Emilia. Seguirono la Repubblica dell’Ossola e quella di Alba. E’ un periodo pieno di speranza ma anche tragico perché le truppe nazi/fasciste continuano ad attaccare in forza uccidendo i partigiani, i loro sostenitori, i civili. L’inverno tra il 1944 ed il 1945 con gli Alleati fermi sulla Linea Gotica e con il nord del paese isolato fu drammatico per tutti.  All’inizio della primavera con l’aiuto degli alleati, l’esercito partigiano guadagna forza. Riescono a liberare Genova, Milano ed altre città. I combattimenti continueranno per altri giorni ma la cattura e la morte di Benito Mussolini mise fine alla guerra e viene proclamata la liberazione d’Italia. Tantissimi partigiani non sono più tornati a casa dalle loro famiglie e l’unico ricordo sono le lettere inviate, lettere che sono la testimonianza di una guerra crudele. In queste lettere erano riunite tutte le loro speranze ed i loro ideali. Cercavano di essere forti e di continuare a combattere per dare alle loro famiglie la sicurezza di un futuro migliore. Questa guerra è stata una dimostrazione per il mondo intero che gli italiani non erano d’accordo con la politica fascista che con la forza ha imposto un regime totalitario, politico, economico, sociale. Il giorno 25 aprile è stato il giorno della fine dell’occupazione nazista e fascista, il giorno della libertà. Questo giorno è stato e resterà un giorno importante per tutti gli italiani. Resterà sempre nella nostra memoria. Non si potrà mai dimenticare il sacrificio fatto dai nostri nonni e bisnonni per un’Italia libera. Non potremo mai cancellare la morte dei giovani militari, dei bambini uccisi con crudeltà, degli ebrei chiusi nei lager. Adesso li chiamiamo eroi ma sono sicura che a loro questa parola non sarebbe piaciuta perché non si consideravano così. Erano solo uomini con una coscienza, con ideali e grandi principi. Uomini che volevano la libertà e che non hanno pensato alla loro vita ma al futuro dell’Italia. Non dimentichiamo neanche le 35000 donne che hanno combattuto e che hanno sostenuto con coraggio e dignità il principio di libertà. Tutti hanno dimostrato che l’amore per il loro paese può essere più forte di qualsiasi altra cosa e che la libertà è il pilastro della vita. Purtroppo oggi ci sono ancora paesi nel mondo in cui la libertà di pensiero e di opinionE non esiste. La gente che vuole esprimere le proprie idee viene mandate in prigione o uccisa. Io sono nata in Italia ma i miei genitori sono nati e cresciuti in Romania, un paese che fino al 1990 è stato sotto un regime comunista, totalitarista, in cui la libertà non esisteva. Il presidente della Romania di quei tempi era un dittatore, un fanatico che ha soppresso la libertà di un popolo intero. La parola libertà è stata annullata, la gente aveva paura di parlare, di ribellarsi, di esprimersi. Con la caduta del Muro di Berlino nel 1989 il comunismo è caduto in tutti i paesi dell’est Europa. Pian piano anche quei popoli hanno iniziato a conoscere la bellezza della libertà.  Penso che tutti i popoli del mondo dovrebbero essere liberi di manifestare i loro sentimenti, i loro principi, le loro azioni. La libertà è la cosa fondamentale di un paese e non deve essere soppressa da nessuno. Per questo occorre ricordare.            Sofia Neamtu

I partigiani sono eroi della resistenza, eroi perché hanno sacrificato tutto pagando anche con la vita, non erano militari addestrati ma persone che per un ideale hanno imbracciato un fucile e lasciato le loro famiglie per combattere senza nulla in cambio pur di lasciare alle generazioni future un destino diverso. Questo mi fa pensare a un lavoro che abbiamo fatto durante l’anno scolastico in occasione dell’Open Day della nostra scuola in merito alla storia di Luciano Tondelli, che pochi giorni prima della liberazione morì all’età di 20 anni in battaglia, la frase che mi colpì della canzone di Ligabue è: “Se fossi li in mezzo avrei 90 anni, avrei dei nipoti con cui litigare a cui raccontare”, secondo me in questa frase è racchiuso tutto il sacrificio dei partigiani, perché per il loro ideale sono morti dei ragazzi dei giovani e che non hanno avuto  la possibilita’ di costruirsi una famiglia e di vivere la libertà che avevano tanto sognato.  Massimiliano Bonanni

 

Io penso io che, migliaia di partigiani si sono posti al servizio del popolo, sacrificando le loro vite, per il futuro delle loro famiglie, del popolo italiano non pensando a sopravvivere ma sacrificando la propria vita piuttosto che far morire gente innocente. Leggendo alcune lettere dei partigiani ho visto che tanti sono  ragazzi sono giovani che decidono di unirsi al movimento di resistenza per via delle loro idee di libertà, purtroppo sono state proprie queste idee che li hanno portati alla morte, idee giuste per molti ma che facevano paura ai fascisti e ai tedeschi. Oltre le lettere ho letto anche un estratto di Sandro Pertini dove il messaggio principale che vuole mandare è l’importanza della resistenza. Alla fine del suo discorso dice che i partigiani si sono battuti soprattutto per le generazioni future, per la loro libertà; una cosa che credo voglia anche dire il messaggio finale è anche un segno di fiducia e di speranza, fiducia che in caso di bisogno ci siano dei “nuovi partigiani” pronti a combattere per mantenere la libertà.     Luca Cristino

Ho ascoltato diverse canzoni che ricordano il 25 aprile e quelle che mi hanno colpito di più sono: “I campi in aprile” di Ligabue e “Bella ciao” le ho scelte perché la prima parla della storia di un ragazzo, partigiano, morto a dieci giorno dalla fine della guerra e la canzone è tutto quello che rimane della sua storia; la seconda mi ha colpito perché parla di un partigiano morto per la libertà. Immagino un partigiano che muore e che viene seppellito su una montagna sotto l’ombra di un bel fiore. Mi piace pensare che da qualche parte su una cima di una montagna, magari su quella più alta del mondo c’è questo partigiano che guarda con gli occhi in lacrime le persone che ridono e scherzano pensando che anche se è morto ne è valsa la pena.   Cosmina Roman

La liberazione è una festa importante perché celebra un avvenimento fondamentale per la nostra storia…  per la storia dell’Italia. Per me la libertà è fondamentale, costituisce le fondamenta di una società libera dove hai libertà di parola, dove puoi esprimere  le tue idee  senza la paura della prigione o di un fucile puntato alla tempia. Io penso che i partigiani e anche noi siamo come degli uccelli che volano liberi ma poi qualcuno arriva e gli tarpa le ali, questo qualcuno sono le idee altrui, le dittature, le persone che non vogliono che i tuoi ideali vadano in giro perché ne hanno paura. La Liberazione è importantissima perché senza di  essa non so come sarebbe oggi l’Italia.           Diego Angelini