Concorso Nazionale di Astronomia Schiapparelli

Chiara Franzò, nata il 07-09-2008 Scuola Alberto Manzi
PROIETTILE COSMICO
Ciao, il mio nome è Meteorite Franzò ma potete chiamarmi anche “proiettile cosmico”(1) o “roccia infuocata”, fate voi. Ogni tanto la mia amica Terra incontra dei pezzi di roccia o dei frammenti metallici che vagano nello spazio; siamo noi, io e i miei amici. Noi possiamo essere il prodotto della disgregazione del nucleo di una cometa, come il mio migliore amico Mete; oppure piccoli asteroidi fuori rotta, come la mia cuginetta Cosmi; o rocce provenienti dalla Luna o da Marte, come me, io sono una roccia che vaga nello spazio da un bel po’ ormai e mi sono staccata dalla mia mamma Luna circa 3 anni fa. Noi atterriamo sulla Terra in circa 500 all’ anno; tutti miei amici non sarebbero dannosi in caso dovessero colpirla perché siamo abbastanza piccoli però ci sono i Bulli-eoriti (2) (asteroidi dannosi per la Terra), che ci prendono sempre in giro per la nostra statura, che se colpissero la Terra causerebbero conseguenze disastrose, la loro antipatia e i loro (a volte) 100 metri o più di grandezza creerebbero solo danni! Si dice che fu l’impatto di uno di quei giganteschi e antipatici Bulli-eoriti a provocare l’estinzione dei dinosauri, 66 milioni di anni fa. Il meteorite più grande in assoluto, a livello mondiale, pesa ben 60 tonnellate e si trova a Hoba, in Namibia dove è stato trovato nel 1920.
Mete, il mio amico, mi ha detto che nella sera del 1 Gennaio qualche frammento di quel bolide che ha illuminato i cieli del nord Italia potrebbe essere arrivata nel vostro terreno, più precisamente in Emilia, nei pressi di un paesino chiamato Disvetro, pochi chilometri a nord-ovest di Cavezzo, in provincia di Modena tra Carpi e Mirandola. La meteora potrebbe esser diventata un meteorite, dopo l’impatto col terreno. Se qualcuno di voi umani dovesse trovare un sasso piccolino, nero dall’aspetto peculiare e differente da quelli che si trovano lì intorno deve subito portarlo da gli umani intelligenti… com’è che si chiamano? Scie…. Scien… ah sì, scienziati! Loro studieranno quel sassolino come fossile dell’antico sistema solare , non tenetevelo assolutamente per voi!
Mete: ”ragazzi vi devo dire una cosa”
Ciao mete, dicci tutto
Mete: “ho scoperto, origliando la conversazione dei bulli-eoriti, che è in arrivo un altro asteroide nei pressi della Terra.”
Oddio no!
Mete:“Si fa chiamare 2009 JF1, all’inizio si pensava avesse un diametro di 130 metri ma poi la sua “misura” è stata calcolata in 13 metri.”
Per fortuna!
Mete: “Esso è monitorato con particolare attenzione perché è fra quelli che potrebbero avvicinarsi al vostro pianeta. Si tratta di un Near Earth Object (Neo), “oggetto vicino alla Terra”, categoria che comprende corpi celesti (asteroidi, meteoriti e comete) con un perielio (la distanza minima dal sole) di 1,3 Unità Astronomiche, ovvero poco meno di 200 milioni di chilometri”
Aspetta aspetta, ci stai dicendo che la nostra amica Terra è in pericolo?
Mete: “se mi facessi finire di parlare invece di interrompermi ogni due per te, sapresti che no , non è dannoso per la Terra perché i bulli-eoriti hanno deciso di mandarne uno abbastanza piccolo, si disintegrerebbe in atmosfera fra i 40-30 chilometri di quota e al suolo arriverebbero solo dei piccoli frammenti, oltra a una debole onda d’urto praticamente, appunto, innocua quindi potete dormire tranquilli.”
Scusa Mete se ti interrompevo, e grazie della spiegazione! Ora passiamo ad un altro argomento…
I detriti spaziali (3)
C’è un problema che ora ha attirato l’attenzione ma è stato sempre ignorato: i detriti spaziali. Ce ne sono molti anche in orbita, è difficile però dire esattamente quanti sono, perché non si riescono a vedere tutti. Quelli che si trovano in orbita e che sono stati catalogati, tipicamente più grandi di 20 cm, sono circa 9000. Ma si stima che il numero totale sia molto maggiore, sono veramente tantissimi! Nello spazio è pieno di rifiuti, pieno! Ora realizziamo insieme la percentuale dei tipi di detriti che si trovano nello spazio: il 24% sarebbero formato da satelliti inattivi (essi potrebbero scontrarsi e distruggersi in mille pezzi, o anche addirittura scoppiare se contengono alte scorte di carburante!);
il 20% costituiti da stadi propulsivi di razzi, rilasciati nella fase finale del razzo;
il 13% è costituito da elementi che si usano normalmente sui satelliti artificiali (bulloni, coperte termiche …) o anche semplicemente scaglie di vernice che si sono staccati dalla superficie esterna del satellite;
43% è costituito da frammenti dovuti a circa 150 esplosioni e a pochissime collisioni, 2 o 3, che sono un evento molto raro. Lo spazio , bello, stupendo e immenso come è non deve esser rovinato da tutti questi rifiuti. Mete mi aiuti tu a elencare i modi per riuscire a ripulire lo spazio da tutta questa sporcizia? Mete: “certo amica”
“Le soluzioni sono due: la loro cattura con bracci metallici, precisi ma che devono operare da vicino; o quella attraverso apposite reti di cattura, che implicano però un più difficile rientro atmosferico”
Ben detto Mete voglio aggiungere che queste ultime sono anche state testate in alcuni voli, per capire come funzionino in assenza di gravità. Ci sono però altre soluzioni…
Mete: “esatto, esse prevedono “ganci” da costruire su satelliti futuri o arpioni per catturare quelli ormai vecchi, un’ottima idea direi!”
Psss ragazzi, non voglio fare la spiona però la maggior parte appartiene a USA, Russia e Cina, non dite che sono stata io a dirvelo! Ora però passiamo ad un altro argomento, inerente sempre i detriti spaziali…
La sindrome di Klesser (4)
Mi faccio aiutare da Mete nel raccontarvi cos’è la sindrome di Klesser, non perché lui è più intelligente di me eh!
Mete: “Perfetto alla faccio io… parlando sempre di detriti spaziali, vi vorrei spiegare cos’è la Sindrome di Kessler. La sindrome di klesser è uno scenario , proposto nel 1978 dal consulente NASA Donald J. Kessler, in cui il volume di detriti spaziali che si trovavano in orbita bassa intorno alla Terra.”
La nostra amica appunto.
Mete: “non iniziare ad interrompermi per dire delle sciocchezze! Dicevo intorno alla Terra diventa così elevatoche gli oggetti in orbita vanno spesso in collisione, creando così una reazione a catena con incremento esponenziale del volume dei detriti stessi e quindi del rischio di ulteriori impatti. La conseguenza diretta del realizzarsi di tale scenario consiste nel fatto che il crescente numero di rifiuti in orbita renderebbe per molte generazioni l’ esplorazione spaziale e anche l’uso dei satelliti artificiali. Ogni satellite artificiale può rappresentare una sorgente di rifiuti spaziali. Siccome il numero di satelliti in orbita è in aumento, come avevo spiegato prima, il rischio di uno scenario del tipo di quello prospettato dalla sindrome di Kessler cresce di continuo. È ormai essenziale tenere traccia delle posizioni di questi oggetti, al fine di evitare inaspettate collisioni che potrebbero portare allo scenario paventato da Kessler.”
Confermo tutto! Era quello che volevo dire!!
Mete: “Proiè istruisciti!”
Sono molto istruita, io so benissimo cosa sono le comete, tu lo sai?
Mete: “ovviamente, però ti lascio il posto nello spiegare cos’è.
Le comete (5)
Le comete sono dei corpi celesti di piccole dimensioni composte soprattutto da ghiaccio. Esse sono formate da un nucleo, una chioma ed una coda. Andiamo a vedere bene ogni loro parte:
-Il nucleo cometario è solido, è spesso alcuni chilometri ed è costituito da metalli, metano, ammoniaca, acqua, silicati ed anidride carbonica congelati. Quando le comete riducono la distanza col sole, il nucleo, a causa del calore che il Sole emette, aumenta la sua temperatura ed i materiali volatili presenti tendono ad evaporare sviluppando una chioma di dimensioni variabili.
-La chioma consiste di una nube densa di acqua, biossido di carbonio e vari gas intorno al nucleo. Sotto l’effetto del vento solare, la chioma si sposta nella parte opposta al Sole dando origine ad una coda.
-La coda è lunga diversi milioni di chilometri ed è costituita da due differenti tipologie di materiali: la coda di polvere e la coda di ioni.
Mete: “brava!”
Grazie, e non finisce qui.. questo è solo l’inizio.
Le comete, secondo le ipotesi attuali, hanno origine in una zona ai confini del Sistema Solare, chiamata Nube di Oort, caratterizzata da miliardi di corpi celesti. I nuclei cometari di tali corpi, in seguito a delle perturbazioni gravitazionali generate dalla Via Lattea o al passaggio di stelle nei pressi della zona solare, si muovono in direzione del Sole e generano le comete di lungo periodo.
Le comete di lungo periodo presentano una forma allungata e sono visibili soltanto una volta nel Sistema Solare a causa dell’eccessiva lentezza di movimento (circa un migliaio di anni) intorno al Sole. Esse si differenziano da quelle a corto periodo sia per le caratteristiche che per l’origine.
Poi possiamo trovare anche le comete di periodo corto.
Le comete a corto periodo, infatti, si presume abbia origine in una zona localizzata oltre Nettuno e nota come fascia di Kuiper, caratterizzata dalla presenza di migliaia di corpi ghiacciati e da miliardi di comete. Le comete a corto periodo ruotano intorno al Sole in tempi nettamente ridotti (circa 200 anni) rispetto a quelle a lungo periodo e, a causa degli effetti perturbativi di pianeti come Giove, Nettuno, Saturno e Urano, percorrono traiettorie molto più corte rispetto a quelle d’origine e descrivono orbite paraboliche o ellittiche. Esiste infine un’ulteriore classificazione delle comete in comete non periodiche o extrasolari: esse seguono orbite paraboliche o iperboliche, si trovano oltre Giove ed attraversano la zona prossima al Sole ma non fanno parte del Sistema Solare.
Mete: “bravissima! Ora però devi cercare di imparare la sindrome di klesser!”
Lo so mete, lo so. Ciao ragazzi, alla prossima!
Mete: “ ciao ragazzi!”
LINK USATI:
brera.inaf.it wikipedia m.corrieredellosport.it initalia.virgilio.it republica.it vitrociset.it esa.int focus.it wikipedia il messagero.it immagini:
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Esemplare di un meteorite
La struttura delle comete
2 “Bulli – eoriti” asteroidi


fig.3 I detriti spaziali
Fig. 4 La sindrome di Klesser
fig 5 Le comete.