Leggendo…N. Gaiman “CORALINE” di I. Pintea IIB

Coraline è una ragazza di 11 anni che si trasferisce con la sua famiglia in una nuova casa. A causa del lavoro, lei non passa molto tempo con i suoi genitori; così decide di esplorare i dintorni. Qui conosce Miss Spink e Miss Forcible, due attrici in pensione, e il signor Bobo, chiamato da lei “vecchio pazzo”. Un giorno, nel salotto della casa vede una porta misteriosa che inizialmente collegava l’appartamento di Coraline a quello vicino. La ragazza però, aspetta il momento giusto per attraversare il lungo e buio corridoio per arrivare nell’Altro MondoQuesto libro mi è piaciuto tantissimo perché è un esempio concreto di un “horror” fantastico, cioè comprende allo stesso modo parti che suscitano inquietudine e altre a cui contemporaneamente nessuno crederebbe. Mentre leggevo questo libro mi sono accorta di essere molto simile, caratterialmente, alla protagonista e dai suoi comportamenti ho dedotto insegnamenti utili nelle situazioni della vita di tutti i giorni. Infatti, Coraline non ha mai ceduto all’istinto, non ha mai agito senza seguire un ragionamento e soprattutto non si è mai arresa alle difficoltà che aveva davanti, un po’ come tutti i protagonisti principali che ritroviamo nei libri di questo genere. Da quando ho iniziato a leggerlo non sono mai riuscita a smettere, e penso che per far appassionare un lettore a un libro serva proprio una sola caratteristica, ovvero la “suspense”. Anche se parla di una storia fantastica, non reale, raccontata in modo da metter quasi paura, questo libro trasmette comunque un messaggio, ovvero quello di “essere sempre coraggiosi”. Ciò non vuol dire “non avere mai paura di niente”, ma semplicemente andare avanti nonostante la paura che si ha, come la ragazza cita nella frase: <Quando hai paura di qualcosa, ma la fai comunque, quello è coraggio> Una cosa “strana” che ho notato è stata una caratteristica di questo libro simile al vecchio Odisseo, conosciuto più comunemente come “Ulisse”. Questo personaggio e Coraline hanno in comune la curiosità. Infatti, cercano sempre un modo per uscire, per esplorare, per sapere di più, per andare oltre le aspettative, per guardare sempre il tutto da un diverso punto di vista. Nonostante la ragazza preferisse rimanere a casa sua invece di ritornare dai suoi Altri Genitori, si è spinta oltre tutto ciò ed ha affrontato le sue paure per capire o per sapere sempre un qualcosa di più. Anche Ulisse, infatti, avrebbe potuto scegliere di rimanere a casa con la sua famiglia, ma prese la decisione di intraprendere un viaggio senza fine per conoscere l’altra parte del mondo verso la quale nessun altro ha avuto il coraggio di spingersi. Questo libro è da consigliare non solo ai ragazzi, ma anche agli adulti, perché un altro suo messaggio è l’importanza della famiglia. I genitori di Coraline, infatti, non passavano molto tempo con la figlia a causa del lavoro, ma la ragazza ha comunque capito quanto essi le volessero bene. La protagonista non cita spesso nel libro quanto voglia bene ai suoi genitori, quanto vorrebbe passare più tempo con loro o quanto è affezionata a loro, fino a quando rimane senza di essi. Dall’ esperienza con i suoi Altri Genitori, infatti, Coraline capisce quanto sia importante avere i propri genitori accanto a sé e lasciando da parte la paura, fa tutto il possibile per riaverli indietro.

Isabella Pintea IIB