PENSANDO A KANT… di I. Pintea, G. De Cillis, S. Wolozijn IIB

Alla domanda “Che cos’è l’Illuminismo?” Immanuel Kant risponde tramite un libro dove afferma che questa corrente è “L’uscita dello stato di minorità dell’uomo”. L’illuminismo infatti, è una corrente culturale che riguarda la politica, l’economia, la società, di un popolo e che si basa sul Metodo Scientifico di Galileo Galilei (osservazione, ipotesi, esperimento). Grazie all’intelligenza e alla razionalità (lumi della ragione), l’uomo poteva scacciare il buio e le tenebre (ignoranza, superstizione). Secondo questa logica, affermata da John Locke, chi ragiona e fa uso della propria mente può migliorare le proprie condizioni di vita e fondamentalmente siamo tutti uguali. Io penso che l’Illuminismo sia il metodo migliore per affermare la propria libertà, perché ognuno ha l’occasione e il diritto di esporre le proprie considerazioni senza esser ostacolato da nessuno; quindi “chiunque” potrebbe diventare “qualcuno” di importante. Grazie a questa filosofia possiamo avere una visione più ampia della realtà e possiamo essere liberi di realizzare i progetti che ci ispirano. In qualche modo “uscire dallo stato di minorità” ci aiuta a stare bene anche psicologicamente perché con “minorità” Kant intende “esser sottomessi a qualcuno di più potente, stare male”. Ragionare quindi ci aiuta a diventare qualcuno, a distinguerci, e a farci star bene, perché grazie all’intelligenza tutti possono sentirsi soddisfatti del fatto di non aver bisogno di dipendere o di seguire qualcun’ altro per vivere. Sono contenta del fatto che questa cosa si sia avverata nel tempo, perché il concetto di illuminismo è stato applicato anche alla politica dei giorni d’oggi. Anche se abbiamo paura di avere delle idee sbagliate, dobbiamo sempre avere il coraggio di esporle altrimenti ritroveremo ancora qualcuno che detiene il controllo su di noi. A mio parere questo principio rimarrà sempre nella storia perché dimostra che siamo tutti uguali e ci distinguiamo solo per il modo in cui ragioniamo e non per le ricchezze materiali che abbiamo o per il grado sociale per il quale veniamo riconosciuti. Per questo è giusto avere gli stessi diritti indifferentemente dalla situazione economica, dal partito politico o dal ceto sociale. 

Isabella Pintea IIB

Albert Anker, Le muse.

Le persone nascono tutte nello stesso modo , ma c’e chi nasce in un castello e chi in una capanna, ciò che fa la differenza tra gli uomini è la cultura e l’intelligenza. Nel 1700 la stragrande maggioranza dei bambini non andava  a scuola perché queste erano poche o inesistenti e l’istruzione avveniva attraverso maestri che andavano  a casa e venivano pagati. Chiaramente per pagare i maestri ci volevano i soldi e quindi tutto ciò se lo potevano permettere solo i nobili o i ricchi borghesi mentre gli altri bambini andavano a lavorare. Quindi mentre i figli dei nobili imparevano nuove cose e continuavano a detenere il potere, i figli delle persone del popolo crescevano nell’ignoranza. Per questo secondo me ciò che afferma Kant è importante. Se le nostre condizioni non migliorano dipendono dalla nostra incapacita di utilizzare il proprio intelletto o perché siamo svogliati, o più semplicemente perché le persone non avevano il coraggio di usare le proprie capacità per migliorare le proprie condizioni e preferivano ubbidire, queste sono le cause per cui le persone vivono in uno stato di “minorità”. Giorgia De Cillis IIB

L’illuminismo secondo me è una corrente culturale che ha portato alla libertà di espressione senza avere la paura di affrontare l’Assolutismo: l’Illuminismo secondo me è la Repubblica di oggi.
Le cose che ci ha lasciato è l’essere liberi, e l’essere liberi si raggiunge abbatendo l’ignoranza attraverso l’educazione ma purtroppo l’ignoranza e l’analfabetismo sono fenomeni ancora molto diffusi nel mondo.
Susanna Woloszijn II B